Ponte termico finestra, come eliminarlo definitivamente?
Scopri tutto quello che c'è da sapere sul ponte termico di una finestra e come…
Sebbene ristrutturare casa possa sembrare un percorso impegnativo e dispendioso, è anche l’unico modo per trasformare un vecchio e malandato edificio nell’abitazione dei tuoi sogni.
Perciò, a meno che tu non riesca ad individuare una casa già ristrutturata che corrisponde perfettamente ai tuoi gusti ed esigenze, avrai sempre bisogno di mettere in sesto o riqualificare gli immobili in cui hai intravisto delle potenzialità.
Anche se non si vede l’ora di far partire la macchina dei lavori, è importante muoversi con calma e programmare fin da subito le diverse fasi della ristrutturazione.
È fondamentale anche documentarsi sulle normative da rispettare, sulle figure professionali da coinvolgere obbligatoriamente e sulle possibilità di risparmio messe a punto dallo Stato sotto forma di bonus fiscali e sconti immediati in fattura.
Continua nella lettura della guida per scoprire gli aspetti da valutare prima di iniziare i lavori, quali sono gli step necessari al compimento dell’opera e capire come sfruttare al meglio gli incentivi statali.
Dietro un’opera di ristrutturazione si nascondono diverse figure professionali, ognuna delle quali agisce nella propria area di competenza e assume su di sé la propria parte di responsabilità affinché tutto vada per il meglio e vengano rispettate le tempistiche stabilite.
Vediamo nello specifico quali sono gli step obbligati a livello burocratico per avviare la ristrutturazione e quali i professionisti da coinvolgere.
La prima figura con cui si entra in contatto quando si decide di ristrutturare casa è il tecnico progettista abilitato (architetto, geometra o ingegnere): sarà lui a realizzare e a firmare il progetto, che è obbligatorio per dare il via ai lavori di ristrutturazione.
Cosa fa nello specifico il tecnico progettista?
Il progettista lavora in un team composto da altre figure, che possono essere i fotografi, i termotecnici, lo strutturista e altri professionisti che dovessero rendersi necessari per testare la fattibilità del progetto.
Si occupa quindi di eseguire rilievi architettonici e fotografici dettagliati; di redigere l’elaborato tecnico di piante, prospetti e sezioni; di disegnare il progetto definitivo (cercando di far convergere le esigenze del committente con i diversi vincoli strutturali e impiantistici); e, infine, di elaborare il computo metrico, che sta a indicare quanto costerà complessivamente la ristrutturazione.
Dopo aver incaricato il progettista e affidato i lavori ad una ditta edile, lo step successivo è quello di nominare un’altra figura obbligatoria: il coordinatore della sicurezza sui cantieri. Questi si occupa, tra le altre cose, di stilare il Piano della Sicurezza sui Cantieri (PSC), elaborare il cronoprogramma con il diagramma di gestione delle interferenze tra lavori (Gantt) e inviare la Notifica Preliminare alla ASL territorialmente competente.
Altro passo obbligato prima di iniziare a ristrutturare casa è quello di nominare il Direttore dei Lavori (DL), che dovrà vigilare sull’operato della ditta di ristrutturazione e che quindi non deve avere alcun legame con questa.
Una volta redatto il progetto e nominate le figure obbligatorie, il progettista dovrà presentare presso l’Ufficio Tecnico del Comune la pratica edilizia corrispondente al tipo di interventi da eseguire (CILA, SCIA o Permesso di Costruire).
Come visto nel paragrafo precedente, è necessario coinvolgere un tecnico abilitato che dichiari che le opere da realizzare tramite CILA rispettino le normative, le planimetrie e i prospetti progettuali.
La CILA si rende necessaria per le opere di manutenzione straordinaria cosiddetta “leggera”, tra cui:
La comunicazione deve contenere i dati identificativi e i documenti dell’impresa edile che realizzerà l’opera, oppure la dicitura “lavori in economia” qualora sia lo stesso proprietario ad occuparsi della ristrutturazione.
La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è obbligatoria in due casi:
Il Permesso di Costruire è la pratica più complessa. Va richiesta in caso di grandi opere di ristrutturazione, sopraelevazioni (ad esempio: realizzazione di un piano aggiuntivo), ampliamenti (ad esempio: costruzione di balconi e altri spazi esterni) e qualsiasi altro intervento che determini un rilevante ampliamento volumetrico.
La CILA e la SCIA hanno efficacia dal momento in cui vengono depositate.
Diverso il discorso per il Permesso di Costruire, che necessita dell’approvazione da parte del Comune.
I tempi di attesa, variabili da Comune a Comune, vanno dalle 2 settimane ai 2-3 mesi.
Il Comune si prende questo lasso di tempo per esaminare la visura degli atti abilitativi, visionare i “movimenti urbanistici” che hanno riguardato l’unità immobiliare in passato, verificare lo stato effettivo dell’immobile e accertare che non siano stati commessi abusi edilizi.
Gli interventi edilizi, in base alla loro natura ed entità, richiedono specifici titoli abilitativi e autorizzazioni da parte del Comune.
Ciò vale sia per le nuove costruzioni, sia per gli interventi finalizzati a ristrutturare casa e/o a riqualificare energeticamente edifici esistenti.
Il riferimento normativo principale è sempre il Testo Unico dell’edilizia (DPR 380/2001), ma negli ultimi anni la tendenza è quella di semplificare gli iter burocratici per avviare i lavori di ristrutturazione. In particolare, il D. Lgs 222/2016 ha ridotto il numero dei titoli abilitativi edilizi, eliminando la DIA, la super DIA e la CIL.
Come visto, infatti, i titoli ancora in vigore sono la CILA, la SCIA e il Permesso di Costruire: a seconda del lavoro da svolgere sarà dunque necessario richiedere i relativi permessi.
I lavori che ricadono in edilizia libera, invece, non hanno bisogno di titoli abilitativi: il proprietario dell’immobile può rivolgersi autonomamente ad un artigiano o ad una ditta di ristrutturazioni per l’esecuzione rapida di tali interventi. Un elenco dettagliato si trova nel “Glossario delle opere in edilizia libera”, contenuto nell’art. 6 del Dpr 380/2001 e nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 marzo 2018.
Edilizia libera non significa però che non vi siano delle regole da rispettare. In base al tipo di lavoro, sarà necessario attenersi ai vari regolamenti di igiene e sicurezza, antincendio, antisismici e via dicendo. Inoltre, se l’edificio è sottoposto a vincoli di tutela, anche per l’edilizia libera sarà necessario richiedere precise autorizzazioni.
Tra gli interventi in edilizia libera figurano i lavori di manutenzione ordinaria finalizzata a conservare in buono stato l’edificio e a garantire la sicurezza per i suoi abitanti.
Tra i principali troviamo:
Rimanendo in tema di infissi, è bene sottolineare quanto sia importante in un progetto di ristrutturazione la necessità di disfarsi subito degli eventuali serramenti malfunzionanti, di scarsa qualità o semplicemente di vecchia generazione, e installare al loro posto finestre migliori in termini di efficienza energetica, sicurezza e innovazione tecnologica.
Facciamo ora chiarezza rispetto alle diverse fasi di un progetto di ristrutturazione completa.
La ristrutturazione completa di una casa è un processo lungo: spesso sono necessari diversi mesi prima di dichiarare la fine dei lavori.
Ogni cantiere di ristrutturazione è differente dall’altro, ma in linea generale, una ristrutturazione completa a regola d’arte passa attraverso 6 precise fasi che è bene conoscere e programmare ancor prima di iniziare.
Una corretta programmazione, infatti, ti permetterà di avere tutto sotto controllo (evitando preoccupazioni e inutili dispendi di energie) e ti aiuterà a rispettare le tempistiche di esecuzione e consegna della casa ristrutturata.
Per fare in modo che una ristrutturazione segua un processo realizzativo logico, coerente e rapido, le tipologie di lavori devono essere suddivise in più fasi che si ripetono in tutte le ristrutturazioni complete:
Vediamo in modo più approfondito in cosa consiste ogni fase.
Prima di iniziare qualsiasi opera edile o impiantistica la casa deve essere liberata da tutto ciò che non serve più.
In pratica, prima di iniziare a ristrutturare casa è necessario:
Tutto il materiale demolito dovrà essere smantellato e rimosso dal cantiere prima di iniziare le opere della seconda fase.
Una volta che il cantiere è totalmente sgombro è possibile iniziare a realizzare le opere edili, partendo dalle nuove murature.
Le pareti vengono lasciate grezze, ossia senza la finitura superficiale dell’intonaco.
In questa fase vengono realizzati anche i vani per le porte interne (murando nei tramezzi i necessari controtelai in legno), i controtelai delle nuove finestre e porte finestre e i cassonetti delle tapparelle.
La terza fase prevede l’impostazione dei quattro impianti principali (elettrico, idrico, gas, riscaldamento).
In particolare:
Una volta impostati gli impianti si passa allo step successivo.
Nella quarta fase lo scopo è quello di far avanzare le opere edili portando il grezzo ad uno stato di finitura.
In sostanza, gli interventi da eseguire sono:
Il pavimento in legno fa eccezione: non può essere ancora posato in quanto, per ragioni legate alla stabilità climatica, bisogna attendere che la casa venga “sigillata” tramite il montaggio degli infissi esterni ed interni.
Terminate le opere di finitura edile è possibile completare gli impianti.
Per l’impianto elettrico si tratta di collegare i cavi e installare il quadro elettrico, per l’impianto idrico di installare i sanitari e la rubinetteria.
É ancora presto invece per installare i termosifoni (se è stata scelta questa tipologia di riscaldamento): si potrà procedere solo quando le pareti saranno state pitturate.
In questa fase invece è essenziale che vengano installati gli infissi, senza i quali non potranno essere realizzate le opere dell’ultima fase.
Nell’ultimo step, ad infissi installati, è possibile posare il pavimento in legno.
Vengono inoltre realizzate le rifiniture edili. In particolare, le pareti vengono stuccate e carteggiate fino a renderle perfettamente lisce ed omogenee, pronte ad accogliere una mano di fissativo e due o più mani di pittura.
A questo punto la casa è praticamente fatta!
Per completare l’opera rimangono solo alcuni lavori finali:
Se è importante conoscere l’ordine cronologico in cui si dipanano le 6 fasi di una ristrutturazione completa, altrettanto fondamentale è verificare, al termine dei lavori, che non vi siano irregolarità strutturali, funzionali ed estetiche.
Ricorda: prima di procedere con il pagamento del saldo, controlla che tutto funzioni e che non vi siano anomalie di nessun tipo.
Nella lista degli interventi prioritari per ristrutturare casa, la sostituzione degli infissi dovrebbe essere tra i primissimi posti ed il motivo è semplice: le finestre, le porte finestre, i lucernai, gli scorrevoli e qualsiasi altro tipo di serramento rappresentano la principale protezione contro le varie “minacce” esterne: caldo, freddo, acqua, vento, rumori, smog, malintenzionati.
Una ristrutturazione degna di questo nome, dunque, non può prescindere dalla sostituzione delle vecchie finestre con modelli nuovi e performanti.
Cosa succederebbe se trascurassimo il problema infissi e non provvedessimo alla loro sostituzione ai primi campanelli d’allarme?
Rimandando l’acquisto dei nuovi serramenti andremmo incontro ad una serie di situazioni peggiorative della qualità generale della vita in casa, tra cui la perdita di efficacia dell’isolamento termoacustico e l’aumento dei rischi legati ai tentativi di intrusione.
Senza contare che le dispersioni energetiche fanno lievitare i consumi per il riscaldamento e raffreddamento degli ambienti e determinano l’aumento delle emissioni inquinanti nell’atmosfera.
Una volta deciso di intervenire, rimane da capire come scegliere le finestre in un mercato saturo di soluzioni.
Quali caratteristiche devono avere gli infissi per potersi definire di qualità? A quali aspetti bisogna prestare attenzione per scovare i modelli più efficienti, performanti e duraturi?
Hai deciso di ristrutturare casa, di migliorarne i livelli di isolamento termoacustico e di innalzare la classe energetica. In altre parole, hai deciso di cambiare le finestre!
Vediamo come scegliere i migliori serramenti sul mercato imparando a conoscere (e riconoscere) le caratteristiche che ne determinano la qualità in termini di resistenza, stabilità, longevità e capacità isolante.
Fino a poco tempo fa non esistevano grandi alternative al telaio in legno. Oggi invece i profili sono realizzati anche in lamine di metallo o PVC intervallate da camere d’aria, che hanno l’importante funzione di isolare ulteriormente la struttura del serramento.
Per un isolamento termico ottimale i migliori infissi sono quelli dotati di telaio coibentato, profili di spessore variabile da 70 a 85mm e 5 o 6 camere d’aria.
Con queste caratteristiche, le finestre riescono a raggiungere eccellenti parametri di isolamento da rumori e temperatura esterna.
Il compito principale delle guarnizioni è quello di garantire la chiusura ermetica dell’infisso.
Se le tue finestre sono molto vecchie è probabile che siano state realizzate con guarnizioni in gomma, facilmente attaccabili dall’usura del tempo.
Nei serramenti moderni di qualità troviamo invece delle speciali guarnizioni a lunga durata, realizzate in elastomero termoplastico: un materiale di ultima generazione, in grado di mantenersi elastico, schermare i rumori e resistere anche a temperature “impossibili” (dai -50° ai +120°).
Assicurati pertanto di scegliere infissi con questo tipo di guarnizioni, che garantiscono una minimizzazione dei rischi di infiltrazioni, dispersioni di calore, muffa e umidità.
I parametri di solidità e stabilità sono altre caratteristiche da verificare in fase di scelta delle nuove finestre.
Le migliori sul mercato sono quelle che utilizzano la ferramenta dotata, già nella versione base, di alcuni accorgimenti contro i tentativi di scasso. Tra questi ricordiamo i riscontri antieffrazione e i nottolini di sicurezza: dettagli che possono fare la differenza, poiché rendono la struttura più solida e aumentano sensibilmente la resistenza del serramento ai tentativi di scasso.
Per i vetri vale un discorso simile a quello fatto per le guarnizioni. Prima degli anni ’70 le finestre prevedevano un’unica lastra di vetro di 3 o 4 mm, ed erano chiaramente insufficienti a proteggere la casa dai rumori e dagli agenti atmosferici.
Gli infissi di oggi, in base alle caratteristiche dei vari modelli, vengono configurati con vetri stratificati (doppi vetri, tripli vetri) separati da pellicole e vetrocamere riempite di gas Argon a bassa conduttività (sistema che limita ulteriormente le dispersioni di calore).
Per aumentare ulteriormente le performance energetiche e abbassare drasticamente le bollette, scegli serramenti che abbiano anche le seguenti dotazioni opzionali o certificazioni:
Fondamentali sono anche i sistemi di microventilazione o ventilazione meccanica controllata, che contribuiscono a mantenere salubri gli ambienti domestici riducendo le dispersioni di calore, e i sistemi oscuranti, che servono, tra le altre cose, anche a ottimizzare l’isolamento termoacustico degli infissi.
Scopriamone di più.
Sappiamo che per evitare la formazione di muffa e umidità è fondamentale garantire agli ambienti domestici un corretto e costante ricircolo d’aria.
Tuttavia, cambiare l’aria tenendo le finestre spalancate significa far entrare in casa le temperature esterne (rendendo gli ambienti gelidi o soffocanti) e aumentare le dispersioni termiche.
L’alternativa è quella di orientarsi su finestre di elevata qualità che siano integrate con aeratori o con innovativi sistemi di microventilazione che consentono di arieggiare perfettamente i locali anche a finestre chiuse.
La microventilazione perimetrale consente un continuo ricambio d’aria. In sostanza, crea le condizioni ottimali per contrastare l’accumulo di umidità e la conseguente formazione di muffa e, nello stesso tempo, azzera le dispersioni energetiche e riduce i consumi, dal momento che è possibile tenere le finestre chiuse durante il ricambio d’aria.
Le tapparelle e gli altri sistemi oscuranti rappresentano una barriera protettiva contro il caldo e il freddo, contro i rumori, gli agenti atmosferici e, in certi casi, possono anche fungere da fattore deterrente per scoraggiare ladri e malintenzionati.
Oscuranti quali i frangisole a lamelle orientabili e le veneziane interne alla vetrocamera consentono di schermare i vetri dalla potenza dei raggi UV e modulare la luminosità in ingresso, mantenendo la casa fresca e asciutta in estate.
Altri, come gli scuretti interni, sono posizionati sull’anta interna degli infissi e permettono di oscurare gli ambienti senza dover aprire le finestre.
Sapevi che l’installazione incide per circa il 70% sulle performance di finestre, porte finestra, avvolgibili e sistemi oscuranti?
Soprattutto se hai deciso di acquistare le migliori finestre in circolazione, dotate delle caratteristiche appena elencate, dovrai assicurarti che la posa in opera sia eseguita da installatori certificati.
Solo se montati a regola d’arte gli infissi, infatti, potranno esprimere il loro potenziale e garantire le massime prestazioni energetiche e funzionali.
Dal momento che ancora non esiste un vero e proprio albo per gli installatori, il consiglio è quello di rivolgersi ai professionisti di cui il rivenditore di serramenti possa fornire recapiti e referenze, oppure rivolgersi agli installatori che aderiscono al marchio “Posa Qualità Serramenti”, l’unico attualmente riconosciuto da tutte le associazioni della filiera infissi.
Buone notizie per i contribuenti che intendono ristrutturare casa e/o effettuare interventi di riqualificazione energetica, tra cui la sostituzione dei vecchi serramenti con infissi di nuova generazione a risparmio energetico.
Lo Stato mette a disposizione sia un pacchetto di detrazioni fiscali (Superbonus, Ecobonus, Bonus ristrutturazione), che l’opzione Cessione del credito, con cui è possibile cedere il proprio credito IRPEF in luogo di uno sconto immediato sulle fatture di acquisto relative agli interventi di ristrutturazione.
Le norme sono in continua evoluzione: vale la pena fare, qui di seguito, un breve riassunto sui vari Bonus Casa per le ristrutturazioni, per gli interventi di manutenzione ordinaria (tra cui la sostituzione degli infissi) e per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
Tra i vari incentivi per ristrutturare casa, il Superbonus 110% è senza dubbio il più ambito, ma in realtà è anche il più difficile da ottenere. Il Decreto Semplificazioni del 2021 tuttavia ha snellito le procedure burocratiche e allargato la platea dei potenziali beneficiari, agevolando l’accesso agli sgravi fiscali.
Per recuperare come credito d’imposta il 110% della spesa sostenuta per gli interventi “trainanti” e gli eventuali interventi “trainati”, è infatti necessario possedere diversi requisiti e rispettare determinate condizioni, tra cui il miglioramento dell’immobile di 2 classi energetiche (dimostrabile tramite presentazione di un’APE pre intervento e un’APE post intervento).
La maxi detrazione è da ripartire in 4 o 5 quote annuali di pari importo a seconda dell’anno in cui si è sostenuta la spesa.
Tra i lavori trainanti rientrano 3 casistiche:
La sostituzione dei serramenti è considerato un intervento trainato: ciò significa che il Superbonus 110% si applica solo nel caso in cui, oltre all’acquisto dei nuovi infissi, venga contestualmente eseguito sull’immobile almeno uno tra i lavori trainanti descritti.
Associare l’installazione dei nuovi serramenti ad almeno uno degli interventi principali non è l’unico requisito stabilito dalla normativa.
Ve ne sono altri due:
Se la sostituzione dei serramenti è l’unico lavoro di riqualificazione energetica che intendi portare avanti, l’alternativa al Superbonus sono il Bonus Ristrutturazione e l’Ecobonus.
Il Bonus per le ristrutturazioni edilizie 2021 (art. 16 bis DPR 917/86) consente di portare in detrazione il 50% della spesa complessiva sostenuta per i lavori di ristrutturazione fino ad un massimo di 96.000 ad unità immobiliare.
La detrazione si applica per i seguenti interventi:
Rientrano nella manutenzione ordinaria “gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici o necessari ad integrare/mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”.
Ad esempio: pitturare casa, trattare il parquet, sostituire gli infissi (a condizione che tale sostituzione determini un abbassamento dei valori di trasmittanza dei serramenti), i sanitari, la pavimentazione, la ringhiera.
Le nuove costruzioni sono invece escluse dai bonus fiscali per la casa, dal momento che lo scopo delle agevolazioni è quello di riqualificare il patrimonio edilizio esistente.
La detrazione spetta a tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio italiano. Oltre ai proprietari, hanno diritto all’agevolazione fiscale anche i titolari di diritti reali/personali di godimento sull’immobile oggetto degli interventi, come ad esempio i nudi proprietari, gli affittuari, i titolari di usufrutto, uso, abitazione o superficie.
Il Bonus ristrutturazioni 2021 si applica a tutte le unità residenziali (categorie catastali A1, A2, A3, A4, A5, A6, A7, A8, A9, A11), siano esse prima casa o seconda casa, mentre ne sono esclusi uffici e negozi.
L’Ecobonus è l’incentivo fiscale che spetta per i lavori finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e prevede l’applicazione di diverse aliquote.
Per beneficiare della detrazione massima è necessario che gli interventi portino a un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%.
Per quanto riguarda la sostituzione dei vecchi serramenti con infissi di nuova generazione, l’Ecobonus copre il 50% della spesa.
In particolare, le spese detraibili sono quelle che riguardano la sostituzione di:
Sono altresì comprese le spese riguardanti le parcelle dei tecnici abilitati per redigere la documentazione necessaria affinché l’opera possa essere realizzata.
Inoltre, l’Ecobonus 50% per gli infissi si applica a patto che vengano rispettate le seguenti condizioni:
In alternativa alle varie detrazioni è possibile richiedere al fornitore di beni e servizi lo sconto in fattura.
Come visto, con l’Ecobonus, il Bonus Ristrutturazione e il Superbonus i contribuenti recuperano la spesa in 10 quote annuali di pari importo (5 nel caso del Superbonus) da detrarre sulle tasse attraverso la dichiarazione dei redditi.
Optando per la cessione del credito, invece, il contribuente ha la possibilità di bypassare il tempo stabilito dalla normativa e ottenere un vantaggio molto più concreto: monetizzare immediatamente il beneficio fiscale ottenendo lo sconto diretto in fattura.
Come riportato dal Decreto Legge 19 maggio 2020, convertito in legge 17 luglio 2020 n. 77, con l’attuazione degli articoli 119 e 121, la Cessione del credito e il relativo sconto in fattura si applicano per gli interventi che riguardano:
Torniamo all’esempio della sostituzione dei vecchi serramenti con modelli di nuova generazione.
Tale intervento rientra a pieno titolo tra quelli di riqualificazione energetica e dà diritto all’opzione della cessione del credito.
Pertanto, una volta individuati i nuovi infissi da installare in sostituzione degli esistenti, al contribuente non resta che cedere il proprio credito Ecobonus 50% al rivenditore e ottenere subito uno sconto sulla fattura di acquisto.
In sostanza, con la cessione del credito hai l’opportunità più unica che rara di portare a casa a metà prezzo i migliori infissi presenti sul mercato, e risparmiare di conseguenza anche sulle future spese legate alla climatizzazione della casa.
La ristrutturazione di una casa porta via tempo ed energie, ma in compenso restituisce ambienti più sani, confortevoli e vivibili.
Senza contare che il miglioramento – estetico, strutturale ed energetico – dell’immobile fa aumentare il suo valore commerciale e contribuisce a ridurre i consumi per riscaldare e rinfrescare l’abitazione.
In questa guida abbiamo visto quanto sia importante ristrutturare casa avendo ben chiari fin dall’inizio gli step da seguire.
Per evitare intoppi, lungaggini e contrattempi è fondamentale infatti programmare le varie fasi della ristrutturazione, così come è importante affidare l’esecuzione delle opere ad un’impresa specializzata.
Abbiamo visto quali sono le figure professionali da coinvolgere nel progetto di ristrutturazione, gli adempimenti obbligatori per non incorrere in irregolarità di legge e quali sono le pratiche edilizie da avviare in base alla tipologia degli interventi (CILA, SCIA o Permesso di Costruire).
Abbiamo dedicato un paragrafo anche ai lavori che rientrano nella fattispecie dell’edilizia libera, ossia quelli che possono essere avviati autonomamente senza titoli abilitativi, comunicazioni e autorizzazioni comunali.
In edilizia libera rientra, ad esempio, la sostituzione delle vecchie finestre con modelli di nuova generazione che presentino caratteristiche e requisiti tali da migliorare l’efficienza energetica della casa.
A tal proposito, abbiamo visto quanto una ristrutturazione a regola d’arte non possa prescindere dalla qualità dei serramenti che per un’abitazione rappresentano la principale protezione dagli agenti esterni.
Se di scarsa qualità o non più efficienti, gli infissi diventano “ponti termici” e rendono gli ambienti invivibili: soffocanti in estate e gelidi in inverno, preda dei rumori provenienti dall’esterno e sempre a rischio formazione muffa e umidità.
Sostituire i vecchi infissi non basta a creare ambienti sani e confortevoli. È necessario anche saper scegliere i nuovi da installare: cosa non facile in un mercato saturo di soluzioni e proposte.
Per aiutarti a scegliere le migliori finestre in circolazione, abbiamo individuato le caratteristiche principali che deve avere un infisso per potersi definire “di qualità”: dai telai coibentati alle camere d’aria, dai doppi e tripli vetri alle vetrocamere basso emissive, dalle guarnizioni a lunga durata alla ferramenta rinforzata, passando per i sistemi di micro ventilazione integrata, che consentono di ottenere un perfetto ricambio d’aria a finestre chiuse, e i sistemi oscuranti che completano il serramento e ne potenziano l’isolamento termoacustico. Senza dimenticare la posa in opera, che incide notevolmente sulla funzionalità e sulla buona riuscita tecnica degli infissi.
Infine, abbiamo dedicato ampio spazio alle possibilità di risparmiare sui lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica con i bonus statali (Ecobonus, Bonus Ristrutturazione e Superbonus 110%), che consentono di detrarre dalle tasse dal 50 al 110% della spesa sostenuta, in base alla tipologia di intervento.
In alternativa alle detrazioni, per i lavori di ristrutturazione e per la sostituzione delle finestre è ancora possibile usufruire della vantaggiosa opzione Cessione del Credito, che permette ai contribuenti di cedere il proprio credito Irpef in luogo di uno sconto immediato in fattura da parte del rivenditore di beni e servizi cui viene ceduto appunto il credito.
In conclusione, iniziando una ristrutturazione non solo potrai risolvere i problemi specifici del tuo immobile e renderlo più salubre e confortevole, ma potrai anche risparmiare fino al 110% come detrazione d’imposta oppure ottenere uno sconto immediato in fattura. Un’occasione da cogliere al volo!