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Per coloro che hanno il desiderio – o l’esigenza – di sostituire gli infissi di casa ma hanno sempre rimandato per paura di dover affrontare spese onerose, la Legge di Bilancio 2022 porta buone notizie. Sono stati confermati infatti anche per quest’anno i Bonus Casa, vantaggiose soluzioni che aiutano ad alleggerire i conti e che consentono di intervenire sulle performance energetiche della propria abitazione, tagliando le pesanti bollette dell’energia. Ma come portare in detrazione le spese sostenute per l’acquisto e la messa in opera di nuovi infissi? Ecco una breve guida per destreggiarsi tra regole, scadenze e requisiti delle agevolazioni fiscali.
Prima di tutto, cerchiamo di orientarci nel complesso mondo dei bonus che riguarda (anche) gli infissi: esistono infatti tante agevolazioni – dall’Ecobonus al bonus facciata, fino al famoso Superbonus – che vanno incontro ad esigenze diverse. Il bonus infissi non costituisce un incentivo a sé stante, ma dà il vantaggio di poter detrarre le spese per la sostituzione di porte e finestre utilizzando gli altri bonus casa. I principali sono:
Per quanto riguarda le scadenze degli interventi, l’Ecobonus termina il 31 dicembre 2024 così come il Bonus Ristrutturazione al 50% (per tornare, oltre questa data, all’aliquota del 36%); per il Superbonus 110% invece c’è tempo fino al 31 dicembre 2023 per i condomini e gli edifici plurifamiliari da 2 a 4 unità immobiliari e fino al 31 dicembre di quest’anno per le unifamiliari – a patto che al 30 giugno prossimo venturo sia stato realizzato almeno il 30% dell’intervento.
L’Ecobunus, come già detto, dà diritto ad una detrazione del 50% sulle spese sostenute per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio (fino a 60 mila euro per unità immobiliare, comprensive degli interventi di muratura e prestazioni professionali).
Tale detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo, da detrarre nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. I pagamenti devono essere tracciati e documentati, ed entro 90 giorni dalla fine dei lavori è necessario trasmettere la “scheda descrittiva dell’intervento” all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), tramite il sito detrazionifiscali.enea.it.
Anticipiamo che la detrazione decennale non è l’unica modalità per poter fruire del Bonus: l’alternativa è la Cessione del credito, di cui parleremo più avanti.
Il requisito essenziale per poter accedere all’Ecobonus è che la sostituzione degli infissi apporti un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile in termini di efficienza termica. Ciò significa che è possibile portare in detrazione le spese sostenute non solo per gli interventi su porte e finestre ma anche su persiane, avvolgibili, tapparelle e tende da sole (solo se orientate a nord). L’altro vincolo imprescindibile per chi vuol approfittare dell’Ecobonus è che gli interventi debbano riguardare la sostituzione (o la modifica) di infissi già esistenti e non nuove installazioni. Inoltre, è indispensabile che i serramenti interessanti dall’intervento delimitino un volume riscaldato verso l’esterno (o verso vani non riscaldati) e che garantiscano un valore di conduttività termica minore o uguale al limite stabilito per le fasce climatiche delle differenti zone (secondo la tabella redatta da ENEA).
Confermati anche per quest’anno – ma con importanti novità – lo sconto in fattura e la cessione del credito, due diverse modalità di utilizzo delle agevolazioni fiscali alternative alla detrazione sulle imposte sul reddito (opzioni esercitate anche a fine lavori). Il primo è uno sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta; il secondo consente al contribuente di cedere la detrazione fiscale maturata ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
Per quanto riguarda le novità, se fino allo scorso anno il credito poteva essere ceduto illimitatamente a partire dal febbraio 2022 la cessione del credito sarà limitata ad un solo passaggio; inoltre, con l’entrata in vigore del Decreto Antifrode è previsto l’obbligo del visto di conformità e dell’attestazione di congruità delle spese (obbligo che decade in caso di opere classificate come “edilizia libera” e di lavori con importi inferiori ai 10mila euro).
Cambiare gli infissi non è solo una questione meramente estetica, ma soprattutto funzionale. Tra i compiti di porte e finestre infatti, c’è sì quello di proteggerci da intemperie ed effrazioni, ma soprattutto quello di salvaguardare l’abitazione da inutili e dannose dispersioni di calore.
Il problema energetico è un tema, oggi, di stringente attualità: se gli infissi e i serramenti montati su edifici costruiti fino ai primi anni del 2000 non dovevano rispondere ad esigenze di questo tipo (ed è quindi frequente trovare infissi con vetro singolo, ad esempio), oggi la realtà è cambiata perché il prezzo dell’energia è aumentato vertiginosamente ed è quindi sorto il bisogno di ottimizzare i costi per il riscaldamento e/o il raffreddamento degli ambienti interni. E il risparmio in bolletta passa, appunto, da infissi efficienti e performanti.
Non solo. Sostituire vecchie porte e finestre taglierà anche la voce “costi di manutenzione”: i materiali attuali, impiegati per la realizzazione di questi preziosi componenti, sono duraturi, resistenti e richiedono poche attenzioni per mantenere intatta la loro funzionalità.
Noi di Oknoplast ti offriamo diverse soluzioni per poter cambiare gli infissi usufruendo degli incentivi disponibili, dalla cessione del credito al superbonus 110.
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La sostituzione degli infissi è un’operazione importante: meglio non improvvisare, e affidarsi ai professionisti del settore.