Ponte termico finestra, come eliminarlo definitivamente?
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Che si tratti di lavori di ristrutturazione in casa o d’interventi ad altre strutture è sempre importante che tutto sia eseguito a regola d’arte e che l’immobile sia restituito in condizioni migliori dello stato preesistente. Può tuttavia capitare che qualcosa ‘vada storto’. Lavori fatti male possono comportare danni estetici, funzionali e strutturali. In questo caso si ha diritto a un risarcimento e alla possibilità di eseguire i necessari aggiustamenti senza ulteriori spese. Ecco alcune indicazioni su cosa fare quando la ristrutturazione è stata fatta male.
Danni causati dall’impresa di ristrutturazione
La prima cosa da fare, quando dopo un intervento di ristrutturazione della casa si va a constatare i danni causati dall’impresa, è andare ad individuare le responsabilità. Queste dipendono dagli accordi che si sono fatti quando si sono progettati i lavori. L’impresa (o il singolo professionista) che ha preso in carico la ristrutturazione può essere ritenuta responsabile. Deve inoltre essere valutato l’eventuale ruolo svolto dal direttore lavori e dal progettista. Il modo migliore e giuridicamente corretto per appurare le possibili colpe è in ogni caso quello di richiedere una perizia tecnica. Tale verifica andrà a stabilire quali sono le difformità con cui è stata realizzata la ristrutturazione, ne evidenzierà i vizi e gli eventuali possibili danni procurati all’immobile e al suo proprietario. Fin da queste prime fasi è opportuno scegliere di affidarsi a un legale che saprà predisporre tutte le azioni del caso per ottenere il riconoscimento dei propri diritti.
Tre modi di agire per risanare i difetti di ristrutturazione
Cosa fare per sistemare i vizi di ristrutturazione quando l’impresa non ammette il problema
E’ possibile che alcuni problemi siano già evidenziati in corso d’opera. In questa circostanza la ricerca di una soluzione diplomatica e di buon senso è sicuramente una strada da tentare. Qualora l’impresa appaltatrice non ammetta il problema e non sia disposta a rimediare oppure gli errori commessi in fase di intervento emergono solo a lavori ultimati, si può procedere per via legale. I tempi utili a questo scopo sono fissati dal codice civile nella misura di due anni dalla consegna dei lavori al momento in cui si va a certificare che le responsabilità del vizio sono da imputarsi a chi si è occupato della ristrutturazione eseguita male. Qualora il vizio comporti un pericolo per la stabilità dell’immobile, i tempi sono estesi a 10 anni e dalla scoperta del danno si avrà un ulteriore anno di tempo per richiedere un risarcimento.
Lavori di ristrutturazione fatti male in un condominio
Quando la ristrutturazione riguarda un condominio, la richiesta dei danni potrà avvenire in maniera congiunta da parte di tutti i condomini rappresentati dall’amministratore e da un eventuale legale. Quando invece i lavori in casa sono stati fatti nell’ambito delle ristrutturazioni condominiali e hanno danneggiato solo il vostro appartamento, è possibile che una parte della responsabilità sia da imputarsi proprio al condominio. In qualità di committente il condominio potrebbe infatti aver interferito nello svolgimento delle opere oppure potrebbe aver selezionato un’impresa non idonea a svolgere i compiti richiesti. Anche in questo caso è necessario procedere all’individuazione delle colpe con perizia tecnica e chiedere l’aiuto di un legale per valutare in che misura il condominio e il suo amministratore dovranno rispondere dei danni causati.